Le case editrici “sono un presidio di libertà e promozione di cultura e diritti. Un elemento indispensabile per la nostra democrazia”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha sottolineato nell’udienza di ieri al Quirinale dove ha ricevuto una delegazione dell’Associazione Italiana Editori, guidata dal presidente Innocenzo Cipolletta, per sostenere l’importanza della promozione della lettura di libri in un Paese in cui i tassi di lettura sono ancora troppo bassi, con un grande divario tra Sud e Centro Nord.
Il presidente della Repubblica ha spiegato come sia necessario il supporto delle istituzioni all’editoria, esiste “la difficoltà per molte famiglie di avvicinarsi” ai libri con un conseguente “rischio di depressione culturale”. Il ruolo dei libri “è sempre più necessario” anche a fronte della “tendenza che vi è”, in particolare tra i giovani, “di contrarre le parole, di ridurle a poche lettere. Questo rischio di liofilizzare le parole impedisce al pensiero di esprimersi compiutamente in tutta la sua ricchezza. Il pericolo di sterilizzare il pensiero riafferma l’importanza del libro come elemento di stimolo per apprezzare, acquisire e far propria una compiuta capacità espressiva”. E il pensiero “è un’esigenza fondamentale perché chiamato a governare gli strumenti dell’intelligenza artificiale, senza un pensiero che si sviluppi adeguatamente sarebbe ribaltata l’influenza tra le due sponde”, ha ricordato Mattarella.