Centro per il libro e la lettura

I lavori della seconda giornata degli Stati generali dei Patti per la lettura 2024

Qui il resoconto della prima giornata.

Nel Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, i lavori della seconda e ultima giornata dell’edizione 2024 degli Stati generali dei Patti per la lettura, sabato 29 giugno si sono aperti alle ore 10 con l’evento “Verso L’Aquila Capitale della Cultura 2026: presentazione del nuovo numero di Città che legge“. Moderati da Luciano Lanna, sono intervenuti Nicola Genga (funzionario Cepell, caporedattore della rivista), Roberto Alfatti Appetiti (giornalista e saggista), Pierfranco Bruni.

Luciano Lanna ha aperto la discussione ricostruendo la genesi del volume dedicato al capoluogo della Regione: “Appresa la sua candidatura a Capitale della Cultura 2026, abbiamo pensato di realizzare il numero Città che legge dedicato all’Aquila. Stiamo già immaginando il nuovo numero dedicato a Taurianova, che sarà presentato a PLPL. L’Aquila è la città che ha il maggior numero di istituzioni culturali presenti sul suo territorio, coinvolte tutte nella stesura di questo numero della rivista Città Che legge.” Nicola Genga (caporedattore della rivista) ha ripercorso la storia e descritto le funzioni e la struttura della rivista, prima di passare la parola a Roberto Alfatti Appetiti (giornalista e saggista), che ha spiegato il contesto del numero: “Ho cominciato a frequentare L’Aquila nel 1985 come Assessore alla cultura. Ho potuto toccare con mano la ricchezza del patrimonio storico-artistico e culturale di questa città e lo spessore di tutte le istituzioni culturali che in sinergia agiscono sul territorio. Il riconoscimento di L’Aquila Città che legge e del ruolo di Capitale della Cultura 2026 nasce dal fermento di attività nato dal confronto di tutte queste realtà nel post-terremoto“. Pierfranco Bruni (scrittore, presidente della Commissione Capitale Italiana del Libro 2024) ha chiuso parlando del numero successivo, che sarà dedicato a Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024. “Nonostante sia calabrese, non conoscevo la realtà di Taurianova, un fiore all’occhiello nel territorio difficile della Piana di Gioia Tauro. La biblioteca Renda è stata una scoperta preziosa. Il lavoro culturale sul territorio di Taurianova è una scommessa sociale oltre che culturale“.

Il programma è proseguito alle 10:45 con il panel Promozione della lettura: la rete virtuosa delle realtà attive in Abruzzo, moderato da Roberto Alfatti Appetiti, con gli interventi di Silvia Arcano (comitato Organizzatore del Premio Nazionale Benedetto Croce), Giovanna Di Lello (direttrice del John Fante Festival), Michele La Cesa (coordinatore Pescasseroli Città che legge), Ida Quintiliani (funzionario ufficio cultura Comune di Teramo), Andrea Lombardinilo (professore Università degli studi di Chieti), Mirko Zauri (presidente del Premio Silone). Stanislao de Marsanich (Presidente Nazionale dei Parchi Letterari), Marta Vittorini, direttore dell’Archivio di Stato di L’Aquila.

Silvia Arcano: “Il Premio Croce è una realtà molto importante perché, oltre alle giurie popolari ci sono iniziative che consentono ai ragazzi di ampliare molto il loro orizzonte conoscitivo, facendo un lavoro di lettura, selezione e rielaborazione critica dei testi, confrontandosi con la letteratura contemporanea, cosa per nulla scontata per i ragazzi.

Giovanna Di Lello: “John Fante Festival nasce nel 2006 a Torricella Peligna come tributo a John Fante, scrittore americano di origini abruzzesi riscoperto negli anni ’80 da Charles Bukowski. Celebriamo Fante anche come interprete della memoria della migrazione abruzzese, incarnata dal padre di John, principale fonte di ispirazione della sua scrittura. Il Festival è stato un grande volano, un collettore di cultura significativo per il territorio montano di Torricella Peligna, attraverso eventi, approfondimenti, scrittori, musicisti, reading, concerti di livello nazionale che accendono i riflettori su una realtà appartata, in cui la cultura approda con difficoltà.”

Michele La Cesa: “La madrina del festival Dacia Maraini ci ha permesso di crescere enormemente nel tempo come realtà culturale nel territorio di Pescasseroli.”

Ida Quintiliani: “Il comune di Teramo è stato con la Biblioteca regionale Melchiorre Delfico il capofila della sottoscrizione del Patto per la lettura di Teramo. La progettualità innescata dal Patto è stato un momento di crescita profonda della promozione della lettura sul territorio. Nel tempo i sottoscrittori sono passati da 12 a 61. La lettura è stata promossa in realtà socialmente molte complesse come le case di riposo e le case circondariali. Il coronamento di questo processo è stata la realizzazione della Casa del Patto all’interno della Biblioteca Delfico, luogo di incontro di tutti i firmatari

Andrea Lombardinilo: “Ho avuto il privilegio di far parte lo scorso anno di un équipe di ricerca che è diventato un libro edito da Castelvecchi, “Il futuro della lettura”, una ricerca concentrata sullo spazio scolastico. Emerge una lettura diffusa tra le fasce giovanili, ma con modalità molto differenti dal passato, grazie anche ai nuovi supporti tecnologici. L’approccio è cambiato, ma persiste la passione del leggere tra le giovani generazioni“.

Mirko Zauri, Sindaco di Pescina e Presidente del Premio Silone. “Il nostro territorio ha subito come L’Aquila un terribile terremoto che colpì la Marsica nel 1915. Il gemellaggio con l’Aquila e l’attenzione anche mediatica a lei riservata nel post terremoto ha consentito di risollevare anche la nostra realtà e di riscoprire la nostra terra e la nostra storia. Anche il Covid, da dramma è diventato un’opportunità, grazie all’apertura del museo dedicato a Ignazio Silone

Stanislao De Marsanich: “I Parchi letterari nascono da un’idea di Stanislao Nievo, nipote di Ippolito, con l’intento di far rivivere i luoghi attraverso delle passeggiate letterarie, aggregando in una rete virtuosa la filiera culturale e quella agroalimentare. Il progetto era naufragato, ma nel 2010 è rinato proprio partendo da una realtà abruzzese, la Anversa degli Abruzzi di d’Annunzio, passando poi per la Aliano di Carlo Levi e la Galtellì di Grazia Deledda“.

Marta Vittorini, direttore dell’Archivio di Stato di L’Aquila: “L’Archivio di Stato dell’Aquila è una realtà molto importante, che in linea con l’andamento nazionale sta evolvendo in un’ottica sempre più semplifica di valorizzazione e come luogo del centro storico dalla funzionalità culturale polivalente, entrando di fatto nella rete di promozione pubblica della lettura sul territorio, grazie anche alla completezza del suo patrimonio archivistico e alle acquisizioni periodiche

Nel pomeriggio di sabato, alle ore 14:30, l’ultimo panel “Buone pratiche e progetti per la lettura: una rete nazionale da potenziare“, moderato da Rossella Pace. Partecipanti Roy Biasi e Maria Fedele (sindaco e assessore Cultura Taurianova Capitale del libro 2024), Oronzo Cilli (assessore Cultura Comune di Barletta), Annarosa Mattei (scrittrice, già responsabile Scuola Cepell), Andrea Palombi (Adei), Fiammetta Terlizzi (bibliotecaria, già Direttrice della Biblioteca Angelica), Antonio Tomassone (sindaco di Pietracatella CB), Fulvia Toscano (direttrice artistica Naxos legge e assessora alla cultura di Giardini Naxos).

Roy Biasi: “Taurianova è una città dove la coscienza civile e sociale è molto sviluppata. Ci sono 20 associazioni, riunite in una consulta, non è poco per un comune di 15mila abitanti. La città vuole riscattarsi da un destino ingiusto e rinascere. La Biblioteca Renda è stato il punto di partenza, abbiamo voluto che diventasse il cuore pulsante della nostra comunità. In tre anni abbiamo costruito infrastrutture per fare cultura. Abbiamo presentato la candidatura a Capitale del Libro senza troppe speranze“.

Maria Fedele: “Il nostro Patto per la lettura ha ben 60 sottoscrittori e dopo la nomina a capitale abbiamo abbiamo preparato il programma di Taurianova Legge in quindici giorni. Le fasi sono quelle degli incontri, della fiera, e altri appuntamenti come la seconda edizione di ‘In cucina con la storia’, in agosto la seconda edizione di Taurianoir, a settembre la rassegna Narrazioni calabre e un festival dedicato ai ragazzi “Due mari e tantemila storie” a partire da ottobre. Il festival delle culture mediterranee e molto altro sui rapporti tra letteratura e cinema e diritto. E poi c’è Nati per la cultura che prevede incontri con le famiglie sui progetti Nati per leggere e Nati per la musica

Oronzo Cilli: “Barletta è una città conosciuta per lo sport, Pietro Mennea, e per l’evento storico di Ettore Fieramosca e la disfida di Barletta, oggetto del libro di Massimo D’Azeglio. Da abbi stiamo lavorando sui temi legati al libro. Barletta è città che legge dal 2017 e nel 2021 abbiamo stipulato il Patto per la lettura. Tra i vari eventi che svolgiamo ricordiamo “La notte in Biblioteca” che si svolge nel Castello di Barletta, dove ha sede la biblioteca comunale con 130mila volumi. A Palazzo Reichlin, la residenza che fu di Alfredo Reichlin, inaugureremo una biblioteca che conterrà volumi sui temi dell’agraria oltre al fondo Reichlin, con testi sull’economia. Stiamo organizzando un festival, una tre giorni gestita dall’agenzia di stampa Adn Kronos che si svolgerà a settembre“.

Annarosa Mattei: “Nella scuola la lettura può essere una esperienza condivisa, però negli istituti superiori, dove questo dovrebbe realizzarsi, vi sono degli ostacoli, delle difettosità, visto che si avverte, anche tra i genitori, una incompatibilità tra studio e lettura, in assenza di prescrizioni programmatiche. La lettura diventa un piacere solo dopo che si è imparato a farlo, e per imparare a leggere bisogna studiare. Nei programmi scolastici dovrebbero esserci indicazioni precise sulla necessità di studiare non solo con i manuali, ma anche direttamente con i testi. Si possono prevedere spazi negli orari curriculari, oppure trovare escamotage per rivitalizzare le biblioteche scolastiche attraverso la formazione di bibliotecari che operino anche volontariamente in orario pomeridiano“.

Andrea Palombi: “Adei, l’associazione degli editori indipendenti, è fortemente impegnata nella promozione della lettura, abbiamo sostenuto l’approvazione della legge del 2020 che purtroppo ha stanziamenti ancora non all’altezza, abbiamo sostenuto i progetti di lettura ad alta voce, perché pensiamo che la lettura vada promossa con iniziative concrete. Un’evidenza su cui gli analisti a livello internazionale sono d’accordo è che i dati della lettura sono correlati a quelli dello sviluppo socio-economico. Dopo l’estate partirà una ricerca, sostenuta anche dal Cepell, sui circoli dei lettori, per capire come funzionano, che cosa leggono, dove sono radicate, e averne una mappatura quantitativa più precisa. Il fenomeno della lettura condivisa è interessante, soprattutto nell’età critica tra i 14 e i 20 anni”.

Fiammetta Terlizzi: “Da direttrice di biblioteca dico che quella dell’alternanza scuola lavoro è stata un’esperienza molto interessante. Per mesi abbiamo ospitato classi di ragazzi che hanno partecipato attivamente alle attività della biblioteca, imparando il mestiere del bibliotecario, il lavoro di ricerca, la storia del libro antico che c’è dietro. Le letture in biblioteca possono essere strategiche per avvicinare i ragazzi ai libri e per portare avanti la bandiera dell’importanza delle biblioteche. Per farlo aprivo la biblioteca anche di domenica mattina per i bambini da 0 a 6 anni. Un successo enorme ottenuto attraverso il passaparola e il supporto di una compagnia teatrale: si scrivevano fiabe che venivano rappresentate con i bambini, poi si stampavano dei libretti che venivano regalati ai bambini. Con passione e buona volontà si possono già fare grandi cose, se ci fossero fondi e investimenti si potrebbe fare molto che vada oltre la catalogazione e il servizio al pubblico“.

Fulvia Toscano: “Come dice Byung-chul Han in una sua recente opera, le narrazioni sono in crisi perché ridotte a story telling che diventa pubblicità e in quanto tale viene consumata come merce, ma la vita può essere trasmessa attraverso solo narrazioni comunitarie. In questo ha un ruolo anche la scuola, che è diventata un luogo di facilitazione e non più luogo di formazione, e il pensiero debole ha frantumato il rapporto dei giovani con i libri. È necessario vivere opere-mondo come Guerra e Pace e I Buddenbrook, non quello che capita purché si legga. In questi anni abbiamo lavorato a partire dalla Sicilia a un progetto di valorizzazione della voce delle scrittrici che ci ha consentito di leggere i territori, in un andirivieni tra personaggi e luoghi, arrivando a costruire il progetto “L’Italia delle donne”, grazie al ministero delle pari opportunità“.

Antonio Tomassone (sindaco di Pietracatella CB) non ha potuto partecipare per concomitanti impegni istituzionali, ma ha inviato un video messaggio di saluto.

Ha concluso il presidente del Centro Adriano Monti Buzzetti. “Sono stati due giorni intensi, abbiamo ripercorso il network dei tanti attori attivi nei territori coinvolti, che hanno dato un apporto davvero significativo al senso di questa iniziativa intorno al volano dei Patti per la lettura. Lo strumento dei Patti diventa sempre più indispensabile e vitale per immaginare nuove politiche e nuove prospettive di promozione della lettura. Sono state scandagliate tante realtà anche trascurate, come i Parchi letterari. Ma resta poi centrale il ruolo nevralgico delle istituzioni, delle librerie, degli editori, della scuola e delle biblioteche che, come ha ricordato Fiammetta Terlizzi, non possono restare come mosche imprigionate nell’ambra, ma hanno bisogno di tornare a integrarsi nel tessuto vivo della nostra società. Gli stati generali sono un appuntamento ormai ciclico per noi, ma a valle del nuovo Piano Nazionale d’azione recentemente approvato rappresentano ulteriormente una plusvalenza, un fattore decisivo. Un fil rouge che ha attraversato il il senso di questi due giorni resta, al di là di tutto, la passione viscerale per il libro e la lettura come strumenti essenziali di crescita personale, civile e sociale.

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