Aspettando l’Italia Paese Ospite d’onore alla Fiera del Libro di Francoforte 2024, il 6 aprile nell’Auditorium del Goethe Institut di Roma, si è svolto l’incontro “Italia Germania a libro aperto. I programmi di sostegno all’editoria verso Francoforte 2024“, dedicato alla collaborazione italo-tedesca nel campo dell’editoria.
Al centro del dibattito le attività di intermediazione letteraria tra i due Paesi che nei prossimi tre anni saranno intensificate grazie a contributi economici, eventi culturali, premi e workshop per i traduttori. Il Goethe-Institut ha presentato i propri strumenti di sostegno alla traduzione dal tedesco all’italiano, tra i quali debutta quest’anno anche il progetto triennale Litrix.de, che prevede fondi sia per le traduzioni sia per l’acquisto dei diritti di titoli selezionati.
Da parte italiana, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Centro per il libro e la lettura (Ministero della Cultura), hanno presentato le iniziative a sostegno della traduzione. Per il Centro sono intervenuti il presidente Marino Sinibaldi e Nicola Genga, responsabile delle attività di promozione del libro italiano all’estero.
«Non sono possibili scambi culturali senza traduzioni, senza una transizione tra lingue e culture diverse – ha detto Marino Sinibaldi -. Come Centro per il libro e la lettura abbiamo un mandato specifico di coesione sociale attraverso la lettura e questo si lega all’importanza che gli scambi hanno oggi in un continente e in una umanità attraversate da conflitti».
Il presidente poi analizza la situazione attuale con uno sguardo alla Buchmesse del 2024: «Pandemia e guerra sono arrivati in sequenza. Dobbiamo essere consapevoli dei valori che la cultura incorpora in questo momento drammatico. Oggi vengono aggrediti parole e concetti su cui si è costruita un’idea di pace. Abbiamo bisogno di costruire uno spazio culturale europeo. Ciò significa costruire occasioni di incontro, di conoscenza reciproca, costruire un bagaglio di parole. Oggi le parole sono manipolate in alto, e questa manipolazione ha preceduto, come sempre accade con le guerre, l’arrivo delle armi e la voce dello sterminio e della violenza. Se la cultura non è all’altezza di queste sfide penso sia una cultura mutilata. La cultura deve essere elemento di scambio e arricchimento. Tra l’altro la costruzione di uno spazio di comunicazione con la cultura tedesca è stata, nel secondo dopoguerra, la cartina di tornasole della capacità di ricostruire la pace. Vogliamo che il 2024, l’anno della presenza dell’Italia alla Buchmesse, sia l’anno della cultura tedesca in Italia, in una logica di scambio, anche al di là della presenza a Francoforte».