Nell’ambito del progetto “Essays. Residenza estiva per traduttori di saggistica italiana”, il cui periodo di soggiorno è previsto per il luglio 2023 a Lonato del Garda, la Fondazione Ugo Da Como bandisce la prima edizione del Premio “Italia da leggere”.
Il Premio si rivolge agli editori e agli autori italiani che abbiano interesse a promuovere la traduzione e diffusione del libro e della lettura all’estero degli scrittori italiani. Possono concorrere editori italiani che abbiano pubblicato un volume nel corso del 2022 e nei mesi dell’anno in corso, fino a maggio 2023. Al fine di garantire un adeguato ventaglio di candidature è stabilito un limite massimo al numero di opere proposte da ciascun soggetto: massimo un’opera nel caso di casa editrice, massimo 2 opere nel caso di gruppo editoriale o agenzia letteraria.
Sono ammesse opere di autori italiani di narrativa e saggistica, ad esclusione dell’editoria scolastica, pubblicate in lingua italiana in formato cartaceo. Sono escluse le opere pubblicate nel solo formato elettronico o audio.
Per partecipare al Premio è necessario inviare, entro il 30 giugno 2023, alla Segreteria della Fondazione Ugo Da Como essays@fondazioneugodacomo.it, una mail con oggetto “Italia da leggere”, cui sia allegata l’opera in formato pdf e la documentazione specificata nel regolamento. Tre copie cartacee dell’opera vanno invece spedite, sempre entro la stessa data, alla Fondazione Ugo Da Como, all’indirizzo Via Rocca, 2 – 25017 – Lonato del Garda (BS).
Il volume, di narrativa o saggistica, ritenuto il migliore della produzione editoriale 2022/2023 nel rappresentare e raccontare l’Italia di oggi, nei suoi elementi identitari sia economici sia culturali, riceverà un premio di 5000 euro che sarà assegnato entro il 30 settembre 2023 al vincitore in un’unica soluzione e sarà destinato alla copertura delle spese di traduzione dell’opera in almeno una delle tre lingue straniere (inglese, francese, tedesco), cui è indirizzato il progetto “Essays. Residenza estiva per traduttori di saggistica italiana”.