Centro per il libro e la lettura

Aurora Tamigio vince il Premio Bancarella 2024

Aurora Tamigio ha vinto il Premio Bancarella 2024 con il romanzo «Il cognome delle donne», pubblicato da Feltrinelli. La proclamazione della vincitrice della 72ª edizione del Premio Bancarella è avvenuta domenica 21 luglio, in piazza della Repubblica, a Pontremoli (provincia di Massa Carrara)

«Il cognome delle donne» ha avuto la meglio sugli altri cinque libri finalisti. Una curiosità: a fronte della sestina di volumi finalisti, gli autori non erano sei ma sette visto che dietro un nome si nasconde una coppia di autori: Emanuela Anechoum con «Tangerinn» (e/o); Franco Faggiani per «L’inventario delle nuvole» (Fazi); Valeria Galante — pseudonimo reso noto qualche settimana fa dietro cui si celano i fratelli scrittori Diana e Diego Lama — con «La casa delle sirene» (Mondadori); Marilù Oliva con «L’Iliade cantata dalle dee» (Solferino); e Daniele Pasquini con «Selvaggio Ovest» (Nn editore).

«Il cognome delle donne» (Feltrinelli), romanzo d’esordio di Tamigio (Palermo, 1988), racconta un’epopea di famiglia ambientata in Sicilia attraverso tutto il corso del Novecento, al centro le vicende della capostipite Rosa e poi le disavventure di figli e nipoti; in una ideale staffetta tra cinque donne. Il racconto del cambiamento di un’epoca diventa l’omaggio alla forza, alla solidarietà e al coraggio femminili. Tamigio, cresciuta a Milano, si è laureata in storia dell’arte contemporanea, lavora come copywriter per aziende dei settori della tecnologia e del design.

Ospite della serata era la scrittrice Francesca Giannone, vincitrice del Bancarella nel 2023 con «La portalettere» (Nord) e anche presidente dell’edizione 2024. Il premio, organizzato dalla Fondazione Città del Libro presieduta da Ignazio Landi, dalle Unioni Librai Pontremolesi e delle Bancarelle e dal Comune di Pontremoli (con sponsor principale Vittoria Assicurazioni), è tra i più importanti e popolari in Italia.

Tra vincitori del passato del Premio Bancarella ci sono tre Nobel per la Letteratura: Ernest Hemingway con «Il vecchio e il mare» per Mondadori che si impose nella prima edizione del 1953, poi Boris Pasternak nel 1958 con «Il dottor Živago» (Feltrinelli) e Isaac Bashevis Singer per «La famiglia Moskat» (Longanesi) nel 1968; nell’albo d’oro del premio anche Umberto Eco nel 1989 con «Il pendolo di Foucault» (Bompiani) e Elizabeth Strout nel 2010 con «Olive Kitteridge» (Fazi). E ancora gli italiani Giuseppe Berto, Andrea Camilleri, Oriana Fallaci; e gli stranieri Ken Follett e Paco Ignacio Taibo II.

Nello stesso fine settimana, nella serata del 20 luglio era stato assegnato il Premio Bancarella Sport 2024: a vincere l’edizione numero 61 è stato lo scrittore e giornalista Antonello Capurso con «La piuma del ghetto» (pubblicato da Gallucci) sulla vicenda del campione italiano di pugilato Leone Èfrati, ebreo deportato ad Auschwitz. Il libro di Capurso ha avuto la meglio sui rivali: Enzo Bucchioni con «Luciano Spalletti. Il vincente» (Tea); Riccardo Cucchi con «Un altro calcio è ancora possibile» (People); Sandro Modeo con «I tre. Federer, Nadal, Djokovic e il futuro del tennis» (66thand2nd); ); Simone Moro con «8000 metri di vita» (Corbaccio); e Maurizio Nicita con «Al di là del muro. Storie e leggende del volley azzurro» (Minerva).

Condividi l'approfondimento

Cerca