«Bisogna ridare dignità al libro, in un modo che non ha avuto nella nostra storia per tante ragioni. L’alfabetizzazione è arrivata quando c’era già la tv. Non mi rassegno al fatto che il libro non sia un oggetto popolare. È l’unico linguaggio all’altezza della complessità dei tempi e rafforza ognuno di noi.
I libri aiutano a capire cosa accade nel mondo più dei giornali e della tv. E poi le parole abbiamo capito quanto siano importanti quando, nella pandemia, non le avevamo».
Con queste parole Marino Sinibaldi ha raccontato all’agenzia ANSA i suoi auspici e i suoi obiettivi come Presidente del Centro per il libro e la lettura, commentando il particolare momento che vede il mondo della lettura e in generale della cultura confrontarsi con gli effetti della pandemia.
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