“Il Centro per il libro e la lettura supporta convintamente ‘Più libri Più liberi’ che riteniamo la più importante e prestigiosa vetrina per la piccola e media editoria italiana. Una realtà che di per sé è il simbolo virtuoso della vivacità e della varietà della filiera italiana del libro, rappresentando circa metà del pieno comparto editoriale. A questo segmento dell’universo editoriale il nostro Centro riserva da sempre un’attenzione particolare con i suoi tradizionali interventi a sostegno della presenza degli editori nelle fiere nazionali e internazionali, oltre a quelli per finanziare le traduzioni di opere italiane all’estero”. Lo ha detto il direttore del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, Luciano Lanna, intervenendo al Tempio di Adriano alla presentazione della 23ma edizione di “Più libri Più liberi”, la fiera della piccola e media editoria in programma alla Nuvola dell’Eur di Roma dal 4 all’8 dicembre. Da sempre, ha proseguito Lanna, “siamo convinti che quando si parla di editoria l’aggettivo piccolo possa riferirsi unicamente alla dimensione del soggetto economico, non certo al potenziale culturale, che si rivela invece strategico e complementare a quello rappresentato dai grandi gruppi del settore, in cui la prospettiva dei valori di promozione della lettura è il fatto principale”.
Ma quest’anno, ha sottolineato il direttore del Cepell, “c’è anche qualcosa in più”. In una recente intervista, ha ricordato Lanna, il ministro della Cultura Alessandro Giuli è stato preciso: “‘Il nostro primo obiettivo, ha dichiarato Giuli, è quello di rianimare la filiera dell’editoria, partendo dalla lettura. In Italia ci sono più libri pubblicati che lettori. Arriverà un finanziamento di 30 milioni per le biblioteche, che spesso sono in periferia, nei borghi, anche in luoghi problematici del Sud. Così si accorcia la distanza tra centro e periferia, tra ztl e borgate. La lettura come alternativa allo spaccio o all’immersione solitaria nei social. Come il governo ha un Piano Mattei per l’Africa, io voglio un piano Olivetti per la cultura’. Il riferimento a Olivetti, per il direttore del Cepell, “è centrale perché fa riferimento a un grande visionario dell’economia e della cultura, anzi, del connubio tra economia e cultura. Adriano Olivetti non ha avuto un ruolo solo per quanto riguarda l’informatica, l’industria, ma va ricordato anche il suo ruolo editoriale, con la sua meritoria indimenticabile casa editrice, le Edizioni di comunità, che sono un esempio virtuoso, direi simbolico del Novecento, per quello che ancora oggi rappresenta la piccola e media editoria italiana”. Olivetti è un esempio anche perché in qualche modo “connette la sua idea di città dell’uomo, sognata e desiderata dal grande visionario, nella quale le istanze produttive e la cultura tecnico-scientifica si armonizzano con i libri, con la memoria umanistica e artistica, con la letteratura, con l’immaginario, con l’immaginazione, a vantaggio delle esigenze di crescita reali delle persone e delle comunità”.
Anche per questo, il titolo di quest’anno di “Più libri Più liberi”, ‘La misura del mondo’, è un titolo “suggestivo che collega l’edizione al tema dell’immaginazione. Al di là del suo portato simbolico – ha concluso Lanna -, offre quindi alla comunità di lavoro del Cepell uno stimolo a impegnarsi ancora e più in questi percorsi per la crescita delle persone e della comunità nazionale. Perché ci si misuri non più solo in termini di anni e di progetti, ma anche in pagine, nella convinzione che una società in cui i lettori, soprattutto i giovani, aumentano, si candida a essere più consapevole, più giusta, più inclusiva e, in una parola, per concludere con Adriano Olivetti, più umana”.