Nel secondo anno di pandemia, l’editoria di varia (libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche, online e grande distribuzione organizzata) raggiunge gli 1,701 miliardi di euro di vendite a prezzo di copertina, per 115,6 milioni di copie (ben 18 milioni in più del 2020), in crescita rispettivamente del 16% e del 18% rispetto all’anno precedente. “I dati confermano le nostre previsioni di settembre: l’editoria italiana ha saputo reagire alla pandemia e, anche grazie alle politiche di sostegno pubblico messe in atto da governo e parlamento, chiude il 2021 in forte crescita, dopo un 2020 già soddisfacente” ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi intervenendo alla giornata conclusiva del XXXIX Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri durante la quale sono stati presentati i dati di mercato realizzati in collaborazione con Nielsen BookData. “Numeri molto buoni anche rispetto alle performance degli altri paesi in Europa, ma il futuro – ha proseguito – non è privo di incognite. In positivo, la conferma delle misure pubbliche di sostegno e l’attesa per la nuova legge di sistema per il libro. Ma c’è l’emergenza della carta, per prezzi e disponibilità, e permane il pesante impatto della pirateria. Inoltre alcuni settori, come l’editoria d’arte e di turismo, soffrono ancora molto gli effetti della pandemia”.
Anche Paolo Ambrosini, presidente di Ali (Associazione Librai Italiani) Confcommercio, commenta positivamente i dati dell’Associazione italiana editori. “I dati presentati dall’Aie durante il seminario Mauri confermano quanto già abbiamo evidenziato con il nostro Osservatorio: le librerie in questi due anni di pandemia sono riuscite a reggere l’urto di una crisi pesante e si confermano fondamentali per la tenuta del mercato del libro. Le nostre imprese vendono sia in negozio che online, cioè presidiano il mercato e alla luce di quanto emerge dalla lettura dei dati per far crescere il mercato occorre partire dalle librerie senza nuove fughe in avanti, come è avvenuto negli anni scorsi. Bene le misure di sostegno varate dal governo, ma è fondamentale un patto con gli editori che permetta di arrivare ad un servizio più razionale ed efficiente, che ci consentirebbe di rafforzare l’esile filo che lega il lettore alla lettura e alle librerie.”
Il confronto (positivo) con l’Europa nel 2021. L’Italia si conferma la sesta editoria nel mondo (dopo Usa, Cina, Germania, UK e Francia) e la quarta in Europa. La crescita del 16% del mercato italiano è seconda in Europa, davanti a Germania e Regno Unito, e dietro solo a Francia, in recupero dopo il calo del 2020, e Spagna.
Cresce la produzione. Nel 2021 sono state pubblicate 85.551 novità a stampa, in crescita del 22,9% rispetto all’anno precedente. Gli e-book scendono a quota 49.313, in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente, ma in crescita dell’1,1% rispetto al 2019.
Continua la corsa degli audiolibri. Il valore del mercato della varia, pari a 1,701 miliardi per i soli libri a stampa, cresce fino a 1,811 miliardi (più 14%) se teniamo conto anche di audiolibri ed e-book. Gli audiolibri, in particolare, passano da 17,5 milioni di euro (valore degli abbonamenti) a 24, in crescita del 37%. Assestamento per gli e-book, che dopo il boom del 2020 arretrano dell’11% a 86 milioni.
Le librerie online crescono ancora, quelle fisiche recuperano parte del terreno perso. Dopo il terremoto del 2020, le librerie online continuano la loro crescita, passando – secondo le rielaborazioni di AIE su dati di fonte diversa – da 632,96 milioni di vendite a prezzo di copertina a 739,93 milioni. Recuperano le librerie fisiche, che avevano perso nel 2020 quasi 200 milioni di vendite, portandosi nel 2021 a 876 milioni. La grande distribuzione organizzata cala ancora a 85,1 milioni. Il primo canale di acquisto per i libri restano le librerie fisiche: a livello di quote di mercato, ricoprono infatti il 51,5% mentre quelle on-line il 43,5%, entrambe in crescita di pochi decimali rispetto all’anno precedente, mentre la grande distribuzione perde 0,9 punti percentuali e oggi copre il 5%.
Si muove tutto il mercato, non solo i bestseller. Cresce (tanto) il catalogo. I 50 titoli più venduti pesano sul totale del mercato solo per il 5,4% a valore di copertina e per il 4,5% a copie: segno di un mercato distribuito su un sempre maggior numero di titoli, che cresce sulle novità (+7%) ma ancor più sul catalogo (+20%).
Ottime le performance di tutti i generi. La crescita del 2021 è uniforme a tutti i generi, con una performance eccezionale della macro-categoria in cui ricadono i fumetti (manualistica e altro), che progredisce del 37,2%, ben sopra la media del 16%. La top ten (vedi allegato) rispecchia questa distribuzione con titoli di narrativa italiana e straniera, saggistica, fumetti. Ben due i titoli presenti nella top ten annuale sono stati pubblicati a novembre, a conferma dell’importanza del mercato natalizio.
I generi che gli italiani hanno comperato di più nel 2021. Se guardiamo ai milioni di copie vendute per genere, notiamo rispetto all’anno precedente il boom dei fumetti, che passano da 4,7 a 11 milioni di copie vendute nel 2021 (+134% sul 2020). Segue, nella classifica di copie vendute, la narrativa di genere straniera con 9,2 milioni (più 15% sul 2020) e i libri per bambini da 0 a 5 anni, con 8,5 milioni di copie (in crescita del 23%). Crescono però anche la narrativa di genere italiana (+13%), biografie e autobiografie (+22%), politica e attualità (+32%), famiglia e benessere (+25%).
Cala il prezzo medio dei libri venduti. Nel 2021 cala il prezzo medio di copertina dei libri venduti: è pari a 14,72 euro, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente anche per l’effetto delle vendite di manga e fumetti.